Uso il computer dal 1982. Venivo dai sequencers, dopo vari passaggi ero approdato al “corredo” Yamaha dell’epoca: Sint DX7, Qx21 (Seq. per tastiere) RX11 drum machine e KPR 77 Korg Drum Machine, Roland D50, Juno 106…
Erano i primi approcci col MIDI – Musical Instrument Digital Interface – e ad aprire gli orizzonti, che diventarono subito troppo stretti, fu l’arrivo dell’Atari, macchina creata apposta per uso musicale, che usavo con Cubase della Steinberg.
Il sistema era così affidabile che lo portavo anche fuori per usarlo in situazioni live, per basi di supporto in gruppi di 4, e 8 elementi, costringendo il batterista a suonare con le cuffie a cui mandavo il cloc del metronomo.
Cubase è il software con cui lavoro ancora oggi, nelle sue versioni evolute, per creare basi musicali che poi inserisco in After Effects o Premier, a seconda dell’esigenza, per i video.